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L’IGF celebra il 75° anno della sua fondazione

30-04-2024

L’I.G.F. - che nel 2024 ha raggiunto questo prestigioso traguardo - è fortemente consapevole di quello che, come Unione Mondiale del Folklore, rappresenta nel settore della conoscenza e valorizzazione dei patrimoni culturali immateriali di tutti i Paesi del mondo e, in conformità alle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza Generale dell'UNESCO, resta impegnata ad assicurare, attraverso le singole Federazioni Nazionali che aderiscono alla suddetta Unione, una più efficace salvaguardia dei diversi patrimoni etnografici e a promuovere, con la realizzazione di appositi eventi culturali, la loro trasmissione alle giovani generazioni. Lo straordinario evento di Anniversario di fondazione dell’IGF - Ente istituito nel 1949 dalla Francia e dall’Italia e che, allo stato attuale, vanta l’adesione di 52 Nazioni - è stata “celebrato”, con due distinte e suggestive cerimonie, a PAESTUM (Italia) in occasione della manifestazione “Il Fanciullo e il Folklore – Incontro con le giovani generazioni” e a MARSIGLIA (Francia), in occasione del Galà di consegna dei riconoscimenti “GOLD STAR AWARDS I.G.F.” A Paestum, nel bellissimo teatro del Centro Congressi ARISTON, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari ha consegnato al Presidente della “Confédération Française des Arts et Traditions Populaires”, NICOLAS CHARLETY, una targa- ricordo che evidenziava l’impegno assunto dalle due Federazioni Nazionali a “dare testimonianza e continuità ai valori, umani e culturali, dei Padri Fondatori dell’Unione Mondiale del Folklore”. Altra targa è stata, poi, consegnata, dalla FITP, al Presidente dell’IGF, prof. DOREL COSMA, ringraziandolo per il suo straordinario impegno e per aver dato valore ad un patrimonio culturale che ha coinciso con la creazione di una “comunità di valori” nella quale le Federazioni Folkloriche di tutto il mondo si riconoscono, consapevoli che - citando l’art. 1 della sopra richiamata Conferenza Generale dell’UNESCO – i patrimoni intangibili, rappresentati dal recupero e dalla conoscenza delle tradizioni popolari, danno alle comunità, da un lato, un senso di identità e, dall’altro, un doveroso senso di rispetto per la diversità culturale.

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Omaggio a Padre Pio - I gruppi Folklorici, precursori di pace...

31-01-2024

Da qualche mese non sono più Presidente nazionale della splendida famiglia FITP. Dopo diciassette anni è giusto che si ceda il passo e, senza allontanarsi dal magnifico mondo del Folklore, si riprenda a studiare e ricercare nei mille rivoli del mondo della Cultura popolare, le peculiarità di un territorio, di un popolo, che io sono solito chiamare, Popolo-Poeta. Sono estremamente felice che l’ultima mia organizzazione, da responsabile nell’ambito della FITP, sia stato l’evento “Omaggio a Padre“. Per me, poi, che sono di San Giovanni Rotondo, è una gioia indescrivibile aver organizzato, dal 2008 annualmente, una manifestazione, che attraverso l’esaltazione di uno dei suoi figli prediletti, canti le lodi del Padre celeste. Sono stati, sempre momenti di fede e commozione. Essere al cospetto di un grande e, nello stesso tempo, umile uomo della Storia del Cristianesimo è stata un’esperienza unica, una sensazione straordinaria, che ha fatto pulsare , forte, il cuore FITP. Tanti figli degli antichi Padri, cuori pulsanti delle italiche terre si sono riversate, protesi in un cammino di speranza, di amore, di amicizie e di rinnovamento, nell’affascinante e suggestivo Gargano, per incontrare San Pio da Pietrelcina. Anche nell’edizione del 2023 sono giunti tantissimi folklorici pellegrini  e sono giunti da tutte le Regioni italiane per venerare e rendere omaggio al Santo, con canti e balli delle proprie terre di provenienza.

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Tra Folklore e Folklorismo

31-01-2024

Premessa è d’obbligo e per questo che inizieremo questa nostra reprimenda che cercherà di chiarire alcune cose fondamentali che certamente non negoziano le misure dell’intesa, ma ne esaltano significato e compiacimento partecipativo. Il termine folklore designa sia un complesso generico di materiali della tradizione quali: miti, leggende popolari, racconti, proverbi, giochi trasmessi per via orale o scritta, sia lo studio di essi. William Thoms ne coniò il termine per poi fondare la rivista “Notes and queries” mettendo in risalto il neologismo meritevole di essere un autentico sostantivo. Per quanto ogni nazione abbia i propri termini, in Italia si continua a premiare il termine di “tradizione popolare”, folklore si è gradualmente imposto a livello internazionale con una variante che vede più in uso la lettera c anziché la k. Alcuni studiosi, tra cui diversi antropologi, hanno proposto di sostituire il termine folklore con l'espressione 'letteratura orale' o 'letteratura non scritta'. L'espressione 'letteratura orale' è un ossimoro: il concetto di letteratura si riferisce a testi scritti, e di conseguenza non può esistere una letteratura orale e questo scoraggia l’uso diverso dalla parola folklore che, avendo preceduto l'invenzione della scrittura, ha priorità rispetto alla stessa letteratura. Folklore diventa quindi parola di riferimento che consente di sedimentare la fusione tra due concetti che sono racchiusi in folk e lore. Il concetto di folk, decisamente complesso, nell’ accezione più comune era sinonimo di 'ceto contadino': il folk, in altre parole, veniva considerato un segmento specifico di una popolazione complessiva, distinto e differenziato dall'élite. Folk era quindi lo strato inferiore della società, il vulgus in populo, gli analfabeti in una società alfabetizzata, ossia quelli che non sapevano né leggere né scrivere in una società che conosceva la scrittura; folk era inoltre la popolazione rurale contrapposta a quella urbana. Da qui nasce la condizione di negatività che gergalmente ne fa eccezione e condizione mai più dirompentemente fuori luogo. Il XIX secolo fu il secolo della svolta. Lo studio del folklore assunse il rango di disciplina, soprattutto grazie ai fratelli Grimm che cominciarono la loro raccolta di fiabe popolari nella prima decade del secolo basandosi su testimonianze attinte dal mondo contadino. Il disprezzo divenne man mano una condizione di vita da cui trarne saggezza e quindi esaltarne gli effetti identitari. La conservazione dei valori presupposero l’identificazione di una sorta di conservazione della cultura. Il folklore si fuse con il contesto urbano e ne scaturì una gara per ricomporre lo strappo e garantire la pratica di giochi tradizionali, del canto di canzoni tradizionali.

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Successo di maschere e colori a Castrovillari

31-01-2024

ll Carnevale di Castrovillari è andato oltre quello che era il programma, con una sfilata successiva al mercoledì delle ceneri per recuperare la sfilata di domenica 11 febbraio non svoltasi a causa delle avverse condizioni atmosferiche ed è stato un successo di maschere e colori. L’evento alle falde del Pollino, organizzato dalla Pro Loco Cittadina in collaborazione con la locale Amministrazione Comunale, l’apporto di numerosi sponsor privati, ha chiuso quest’anno la 66° edizione all’altezza delle aspettative. Bellissimi i gruppi mascherati, questo lo si deve alle scuole e quindi agli alunni ai dirigenti scolastici e ai tanti cittadini di Castrovillari che hanno lavorato alacremente dando alle stoffe nuova vita. Un grazie ai Dirigenti Scolastici e a tutti i cittadini che credono nell’evento. Un serpentone colorato di oltre 1000 figuranti ha invaso i tre corsi principali, allietando i tanti spettatori che hanno goduto appieno della manifestazione nata nel lontano 1959, grazie all’intuizione del prof Vittorio Vigiano e che oggi naviga a vele spiegate; anche se le sue origini risalgono al 1635 quando venne rappresentata, dinanzi alla sede universitaria cittadina, in occasione dei riti carnascialeschi, la farsa teatrale dialettale calabrese, “Organtino” di Cesare Quintana, maschera che è diventata il simbolo del Carnevale di Castrovillari, riconosciuto tra appuntamenti italiani carnascialeschi tradizionali più interessanti; nel 2017, è stato inserito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nell’elenco dei Carnevali storicizzati Italiani; dal Touring Club tra i dieci Carnevali più belli d’Italia, riscontrando grande successo anche oltre i confini nazionali ed ancora, il prestigioso riconoscimento di evento storicizzato e di alto interesse regionale e culturale dalla Regione Calabria e ultimo in ordine di tempo, il “Marchio di Qualità” dall’EPLI (Ente Pro Loco Italiane) consegnato nella sala caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica a Roma su iniziativa delle Senatrici Cinzia Pellegrino e Maria Nocco. Premio ritirato dal direttore artistico, Gerardo Bonifati accompagnato dal sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e dal consigliere comunale, Nino La Falce e da Giovanni De Santo del Cda della Pro Loco.

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Canti, suoni, danze e preghiere

31-12-2023

Come consuetudine tutti i gruppi sparsi nei vari e accoglienti hotel della cittadina garganica hanno colorato e movimentato le tre giornate in programma che prevedevano varie manifestazioni che sono culminate nella Santa messa di domenica 26 novembre che, volutamente, ha coinciso con la traslazione da una basilica all’altra del Santo da Pietrelcina che annualmente avviene con l’arrivo dell’inverno. Venerdì 24 novembre, come ormai accade in occasione della manifestazione, sin dalla mattinata hanno iniziato a confluire i gruppi nei vari hotel e dopo le sistemazioni ci si è dati appuntamento presso il salone delle feste dell’hotel Parco delle Rose dove nella serata tutti i gruppi presenti si sono esibiti con canti religiosi e trasposizioni sceniche della tradizione religiosa popolare particolarmente apprezzata dagli astanti. Durante la serata si sono esibiti anche la soprano Maria Luigia Martino e il Tenore Dario Sebastiani che hanno eseguito canti della tradizione napoletana e operistica. Sabato 25, come da programma, si è svolto il seminario teorico pratico “I canti di religiosità popolare” a cura del Maestro Nicola di Lecce che ha tenuto una interessantissima lezione sulla storia di alcuni canti della tradizione napoletana con tantissimi esempi pratici accompagnati dai maestri della formazione dei Ditirambo magistralmente diretti da Nicola di Lecce. Il seminario, particolarmente apprezzato, da tutti si è concluso con la consegna ai partecipanti di un attestato riconosciuto dal MIUR con crediti spendibili per gli interessati. Nel pomeriggio di sabato non si è potuta svolgere la prevista fiaccolata causa meteo negativo e tutti i gruppi presenti si sono riuniti nella cripta di San Pio accolti dal Padre Guardiano Frate Rinaldo. L’incontro è stato emozionante soprattutto quando i gruppi a turno hanno cantato alcuni brani religiosi che hanno eseguito canti della tradizione napoletana e operistica. Sabato 25, come da programma, si è svolto il seminario teorico pratico “I canti di religiosità popolare” a cura del Maestro Nicola di Lecce che ha tenuto una interessantissima lezione sulla storia di alcuni canti della tradizione napoletana con tantissimi esempi pratici accompagnati dai maestri della formazione dei Ditirambo magistralmente diretti da Nicola di Lecce.

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Palagianello capitale del Folklore Pugliese

31-12-2023

Alla Città di Palagianello “Capitale del Folklore Pugliese” e “Città del Folklore” per aver attivato interventi atti a far assumere allo straordinario paesaggio delle vallate tarantine, un nuovo volano culturale, in cui il patrimonio tangibile, interagendo con quello immateriale, composto da storie, memorie e tradizioni, incentiva il turismo, che trae motivazioni dalla tutela e valorizzazione dell’identità della meravigliosa e affascinante “Terra delle Gravine”. Questa è la motivazione con cui, dopo attenta valutazione, dando corso alla candidatura presentata dal Comune di Palagianello, che in data 16 Marzo 2022 con delibera n. 1 del Consiglio Comunale, su proposta dell’allora Presidente del Consiglio Antonio Coriglione, all’unanimità proponeva alla Fede razione Italiana Tradizioni Popolari, al tempo presieduta dal Presidente Ripoli, e al Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia di riconoscere Palagianello “Capitale del Folklore Pugliese” e “Città del Folklore”. Il più piccolo dei comuni del versante occidentale della provincia di Taranto e nel cuore della così detta “Terra delle Gravine”. Terra di formazioni rocciose carsiche frutto dell’erosione che regalano uno spettacolo mozzafiato che ricorda quello di un canyon. Il centro storico che sorge immediatamente a ridosso della gravina, difesa naturale, sui cui spalti si è sviluppato un complesso e articolato villaggio rupestre. Il nucleo abitato si sviluppava intorno al castello Stella-Caracciolo, che risale al 1300. Il centro storico che conserva la struttura di un antico casale, con accesso dall’“Arco della Porta” e per il tramite ancora oggi si accede nella piazza De Gasperi. Al centro della piazza, ai piedi del Castello, regna la Chiesa madre intitolata a San Pietro Apostolo e risalente al XVI secolo. La Via Antico Santuario collega il castello con il villaggio rupestre, abitato fino agli anni ‘70 del Novecento, con le case grotte, frantoi, olivi, numerose chiesette rupestri fino ad arrivare al Santuario della Madonna delle Grazie. Proprio nel cuore della gravina, alle spalle dell’Antico Santuario sorge imponente l’Anfiteatro all’aperto “Parco Madonna delle Grazie”; entrando ci si viene trasportati in uno scenario mozzafiato, una cava di tufi scavata negli anni dall’uomo salvata e riconsegnata a utile splendore dopo una importante opera di bonifica che nel tempo l’uomo l’aveva ridotta a discarica e all’abbandono selvaggio di rifiuti di ogni genere. Oggi l’Anfiteatro “Parco Madonna delle Grazie” è luogo naturale della Rassegna Folclorico Culturale – Festival Internazionale del Folklore “Terra delle Gravine”. Rassegna, organizzata da ormai circa 20 anni dal Gruppo Folkloristico “Città di Palagianello”, che ogni anno nella prima settimana di agosto vede partecipi tra le più importanti scuole folcloriche del Mondo richiamando a Palagianello migliaia di spettatori. Il Festival nasce da una idea del locale Gruppo che da oltre 40 anni di ininterrotta attività, che dopo aver visitato innumerevoli rassegne nel Mondo ha deciso di “non essere solo un Gruppo ospitato” ma anche “un Gruppo ospitante”. Seguito dalla Direzione Artistica di Antonio Coriglione la rassegna, oltre a musiche, canti e balli da ogni dove si è prefissa un messaggio ben preciso “Palagianello terra ospitale, accogliente, di pace e confronto tra i Popoli”, convinti che il Folclore possa essere volano di Pace tra i Popoli. Ma soprattutto Palagianello è il paese del Gruppo Folkloristico “Città di Palagianello”, fondato nel 1982 e il quale ancora oggi continua a esportare, mettendo in scena uno spettacolo fatto di suoni, canti, luci e colori riproducendo quella che era la vita del contadino del versante occidentale della provincia ionica. Il Gruppo riconosciuto “Gruppo di Interesse Nazionale”, ad oggi è suddiviso in tre sezioni, la prima formata dai più piccoli e vero bacino vitale di fondamentale importanza per il futuro; il gruppo base formato componenti con una fascia di età che va dai 17 ai 50 anni…..e una terza definito “Gruppo Senior” composto dagli over 50, vere memorie storiche di ricerca e studio di abitudini, mestieri e tradizioni di un tempo.

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